Variante inglese del Covid: ecco quali sono i sintomi associati alla variante del coronavirus che sta preoccupando gli esperti in tutta Europa.
Da mesi ormai la variante inglese del Covid sembra la minaccia più preoccupante per gli esperti in tutta Europa. Non a caso, nelle ultime settimane molti paesi stanno accelerando la propria campagna vaccinale per cercare di isolarla il più possibile. Con un maggior numero di vaccinati, infatti, si evita che la variante possa diventare ‘dominante’, mettendo a rischio l’intera copertura vaccinale. La paura è tale che in Italia negli ultimi giorni si è tornati a parlare di lockdown vero e proprio. Ma cos’è davvero la variante inglese del Covid, e quali sono i sintomi per riconoscerla?
Variante inglese Covid: i sintomi
Presente sul territorio britannico ormai dal settembre 2020, la variante è stata studiata da vicino dagli specialisti del Regno Unito, che hanno pubblicato una serie di dati in una ricerca preliminare sulla nuova forma di Coronavirus il 21 gennaio.
Stando ai risultati dello studio, la nuova variante è sicuramente più contagiosa, probabilmente anche più letale, con una misura che varia dal 30% al 70%. Ma come riconoscere la variante inglese dal virus Sars-Cov2 che abbiamo imparato a combattere? Dal punto di vista dei sintomi, le differenze non sono enormi, e continuano a cambiare. A quanto pare, rispetto al normale Coronavirus, la variante determina una minor perdita di gusto e olfatto ma maggiori problemi di tosse.
La variante inglese è più contagiosa anche per le donne
Al di là della leggera differenza sintomatologica, la variante preoccupa gli esperti per la sua elevata trasmissibilità anche nei soggetti meno esposti. In tal senso, dagli studi effettuati risultano a rischio anche soggetti che in precedenza non avevano molte probabilità di infettarsi con il Covid. Ad esempio le donne giovani e in forma, i cui ricoveri in ospedale sono aumentati negli ultimi mesi. Stando agli ultimi dati, in Inghilterra il rapporto uomini/donne nei ricoveri è quasi in parità , mentre nella prima ondata vi era stata una netta prevalenza di uomini.
Il vaccino funziona contro la variante inglese?
Non esistono ancora evidenze scientifiche che attestino l’efficacia totale dei vaccini sulle varianti (dubbi erano emersi soprattutto sul vaccino Pfizer), come d’altronde non esistono prove che il vaccino non funzioni. In tal senso, l’Istituto superiore di sanità ha ammesso che vi è la possibilità che una variante possa rendere il vaccino meno efficace, e per questo bisogna mantenere alto il livello di attenzione.